Andiamo avanti nel nostro viaggio da “esploratori della Musica”.

La volta scorsa abbiamo scoperto il Blues, oggi facciamo la conoscenza del suo figlio più famoso:

il ROCK!

 

Gli anni ’50

Negli anni ’50 in America succede una cosa che non era mai successa in tutta la storia dell’umanità: il benessere diffuso.

Sono cose che a noi sembrano normali: lavorare ma avere anche del tempo libero, poter passare una parte della propria giornata a fare le cose che ci piacciono e ci interessano…

… oggi è assolutamente normale, ma fino a quel momento era stato un privilegio dei ricchi!

La Seconda Guerra Mondiale è finita, le donne hanno iniziato a lavorare mentre gli uomini erano in Europa a combattere, le innovazioni tecnologiche si diffondono rapidamente, per esempio…

… la radio!

È vero, esistevano già, ma questo è il momento in cui diventano super-popolari.

E poi i juke-box, degli attrezzi nei bar dove si può scegliere la canzone da ascoltare: un’altra cosa che per noi è normalissima, ma all’epoca era una vera rivoluzione!

Insomma, per la prima volta si può davvero ascoltare la Musica a casa, al bar… senza bisogno che ci sia qualcuno che la stia suonando lì per noi!

I balli, che nelle campagne erano una cosa che capitava nelle grandi occasioni (ricordi?), diventano un’occasione regolare per stare insieme, per corteggiarsi.

I neri (ancora segregati) sono i più pronti a questa trasformazione, perché nelle loro comunità si balla abitualmente con nuovi ritmi che derivano dal Blues ma lo trasformano in musica appunto da ballo, divertente, spensierata.

Nasce il Rock & Roll.

Chuck Berry: il papà del Rock & Roll

 

Little Richard:

I bianchi del Rock & Roll

Ovviamente, in un clima ancora fortemente razzista, molti non vedono di buon occhio che i neri diventino famosi, e nuovi cantanti bianchi iniziano a prendere in mano la scena del Rock & Roll…

Jerry Lee Lewis

Bill Haley & the Comets

Il Re: Sua Maestà Elvis Prelsey

Tra tutti i personaggi di quel periodo, si eleva uno che diventerà “Il Re” del Rock, per sempre: Elvis Presley.

 

Gli anni ’60

Negli anni ’60 il benessere economico arriva anche in Europa.

Arrivano le radio, i juke-box, le chitarre elettriche.

Inizia l’era delle band.

A Londra succede una specie di piccolo miracolo, e i 10 anni che vanno dal 1960 al 1970 sono qualcosa tipo la Firenze dei Medici nel Rinascimento:

  • soldi e benessere
  • talenti artistici
  • ricchi che investono su quei talenti

In più, rispetto al Rinascimento, ci sono altri aspetti che si intrecciano come non era mai successo:

  • i giovani che si riconoscono come giovani
  • il tempo libero e lo svago quotidiano
  • la tecnologia che porta la radio e gli strumenti elettrici
  • nessuno svago oltre la musica (la tivù è ancora di nicchia, playstation e social non esistono).

In pratica, la Musica diventa il modo in cui i giovani si divertono, stanno tra di loro, condividono emozioni ma anche idee, provano a cambiare le cose.

i più famosi di sempre: i Beatles

Iniziano come tante altre band…

… ma diventano qualcosa di diverso, di enorme:

la riscoperta del Blues: i Rolling Stones

Questo è il brano in cui nasce il suono della chitarra distorta:

La “Swinging London”

I Cream di Eric Clapton

gli Who

 gli Animals

 

Il padre di tutti i “Guitar Hero”: Jimi Hendrix

Lui è americano, e trasforma per sempre il ruolo del chitarrista, rendendolo una volta per tutte il vero “Eroe” del palcoscenico.

Nelle sue mani la chitarra diventa uno scettro, uno oggetto quasi “religioso”:

E poi?

Alla fine degli anni ’60 iniziano a cambiare un sacco di cose… le vediamo la prossima volta…

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